Rifiuti, fallimento Ue: infrazione per tutti gli Stati membri
La Commissione Europea ha inviato lettere di messa in mora a tutti e 27 gli Stati membri, perché neanche uno ha raggiunto tutti gli obiettivi di raccolta e riciclaggio dei rifiuti.
Sulla base degli ultimi dati disponibili comunicati dagli Stati membri, tutti hanno fallito nel raggiungere diversi obiettivi di raccolta e riciclaggio dei rifiuti stabiliti dall’attuale legislazione Ue in materia.
La direttiva quadro sui rifiuti stabilisce obiettivi giuridicamente vincolanti per la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti urbani. Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Finlandia e Svezia non sono riusciti a raggiungere l’obiettivo del 50% per il 2020 di preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti urbani (come carta, metallo, plastica e vetro).
Nessuno dei 27 Stati membri ha raggiunto tutti gli obiettivi di raccolta e riciclo rifiuti
Parallelamente, la direttiva sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio si applica a tutti gli imballaggi distribuiti nel mercato europeo e a tutti i rifiuti di imballaggio risultanti, indipendentemente da dove vengono utilizzati. Entro il 31 dicembre 2008 si richiedeva che tra il 55% e l’80% di tutti i rifiuti di imballaggio venisse riciclato.
Gli obiettivi di riciclaggio stabiliti per vari materiali includono il 60% per il vetro, il 60% per carta e cartone, il 50% per i metalli, il 22,5% per la plastica e il 15% per il legno, ma molti di questi obiettivi sono stati mancati.
Inoltre, la direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche richiede la raccolta differenziata e il corretto trattamento dei rifiuti elettronici e fissa obiettivi per la loro raccolta, recupero e riciclaggio.
La Commissione Ue chiede di intensificare gli sforzi per assolvere gli obblighi
Il tasso minimo di raccolta che gli Stati membri devono raggiungere annualmente è pari al 65% del peso medio delle apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato nei tre anni precedenti nello Stato membro interessato. Oppure, in alternativa, all’85% dei rifiuti elettronici generati sul territorio di quello Stato membro.
La maggior parte degli Stati membri non è riuscita a raccogliere separatamente una quantità sufficiente di rifiuti elettronici e pertanto non ha raggiunto l’obiettivo di raccolta.
Gli Stati membri, per la Commissione, dovrebbero intensificare gli sforzi per soddisfare gli obblighi.
La Commissione ha quindi inviato lettere di costituzione in mora a ciascuno dei 27 Stati membri, che ora hanno due mesi per rispondere e rimediare alle carenze sollevate dalla Commissione.
assenza di risposte soddisfacenti, la Commissione può decidere di emettere pareri motivati.
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