Il riscaldamento domestico è una fonte nascosta di inquinamento dell’aria
Mentre il traffico e le industrie sono spesso visti come i principali responsabili dello smog, il riscaldamento domestico non viene mai considerato come una fonte sempre di emissioni dannose. In molti Paesi, la combustione di legna, carbone o altri combustibili fossili per riscaldare le abitazioni contribuisce in modo significativo alla produzione di particelle inquinanti che compromettono la qualità dell’aria.
Il caso del Regno Unito
Nel Regno Unito, le case che utilizzano stufe a legna o carbone emettono più inquinanti atmosferici rispetto ai veicoli. Il dottor James Heydon dell’Università di Nottingham ha condotto uno studio sulla combustione per riscaldare le case. Ha detto: “Le normative sul controllo del fumo del Regno Unito sono obsolete, difficili da far rispettare e inavvertitamente promuovono la combustione che produce inquinamento. Abbiamo quindi deciso di verificare se un approccio efficace da parte degli Stati Uniti potesse aiutare a colmare il divario normativo”. Questo riflette una tendenza presente in molti paesi, dove il ritorno a combustibili tradizionali non viene sempre accompagnato da una consapevolezza sui suoi impatti ambientali.
Un problema che riguarda tutte le città del mondo
Città di ogni continente, da Londra a Pechino, da New York a Nuova Delhi, affrontano simili sfide. Le polveri sottili generate dalla combustione domestica contribuiscono all’inquinamento atmosferico, causando problemi respiratori e cardiovascolari nelle popolazioni esposte. L’inquinamento da riscaldamento domestico non è un problema solo delle aree urbane, ma anche delle aree rurali, dove la qualità dell’aria può deteriorarsi notevolmente durante i mesi invernali.
Approcci regolamentari, tra obbligo e partecipazione volontaria
Se alcuni paesi, come gli Stati Uniti, hanno introdotto divieti temporanei di combustione domestica nei giorni di elevato inquinamento, altre nazioni stanno sperimentando approcci meno coercitivi, basati sulla sensibilizzazione e la responsabilità personale. Uno studio condotto in Inghilterra ha dimostrato che le famiglie sono pronte a cambiare le loro abitudini se informate adeguatamente sull’impatto del riscaldamento domestico sull’inquinamento atmosferico. Il 74% delle famiglie coinvolte ha scelto di ridurre l’uso di stufe durante i giorni di elevato inquinamento.
Un impegno condiviso per un’aria più pulita
Ridurre l’inquinamento da riscaldamento domestico potrebbe avere effetti significativi sulla salute pubblica. Studi in California hanno mostrato che limitare l’uso di stufe e caminetti durante i periodi critici ha ridotto i ricoveri ospedalieri per malattie cardiache. Ciò suggerisce che interventi simili, applicati su scala globale, potrebbero non solo migliorare la qualità dell’aria ma anche la salute globale.
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