Rischio idro-geologico, bisogna prepararsi al peggio? Lo teme il Codacons
Il Codacons, mentre una bomba d’acqua su Pesaro ha portato alla chiusura della statale 16, ammonisce istituzioni ed enti locali sul rischio idro-geologico in Italia.
“Se non verranno attuate immediatamente le misure di prevenzione, in particolare sul rischio idro-geologico, non rimarrà tempo sufficiente per farlo in vista dell’autunno. Bisognerà prepararsi al peggio in fatto di danni (materiali e non solo). Mettere in atto interventi di natura prevalentemente emergenziale e non preventiva rappresenta infatti una strategia miope e dissennata, che finisce per avere – da tutti i punti di vista – un costo più elevato per la collettività“.
L’Associazione ricorda infatti che i fenomeni climatici estremi sono infatti ormai abituali in Italia: nel 2023 nel nostro Paese si è registrato circa un evento estremo al giorno, imponendo l’adozione di strategia di prevenzione e gestione del rischio adeguate.
Rischio idrogeologico, Codacons: “Senza prevenzione, l’Italia fa auto-sabotaggio”
Incredibile – sempre secondo il Codacons- quindi, da questo punto di vista, “il mancato aggiornamento del Rapporto ReNDiS. Si tratta di una pubblicazione dell’ISPRA, ormai ferma al 2020, che restituisce la fotografia dei dati relativi alla programmazione e allo stato d’attuazione degli interventi stessi. A oggi, infatti, non risulta in programma la redazione di un nuovo rapporto”.
Il Codacons conclude evidenziando che “manca quindi un quadro d’insieme aggiornato e recente degli interventi in corso o in via di realizzazione, delle opere previste e del loro completamento”. Secondo l’associazione “per un Paese come il nostro, con un elevato rischio idrogeologico, una vera follia, l’ennesimo auto-sabotaggio per cui sarebbe bene correre al più presto ai ripari”.
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