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Roma non “respira”, i dati sul biossido di azoto in Centro sono disastrosi

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Roma non “respira”, i dati sul biossido di azoto in Centro sono disastrosi

A Roma si soffoca, ma non per il caldo, o almeno non solo. I dati di Cittadini per l’Aria sulla Capitale configurano una situazione allarmante per gli abitanti dei quartieri del centro e per chi studia nei dintorni anche da pendolare. Le centraline in questione hanno monitorato il biossido di azoto (NO2) che, insieme a PM10 e PM2.5, costituisce uno degli inquinanti principali nell’aria che respiriamo. Costantemente e giornalmente superato in tutti i quartieri il limite “sicuro” previsto dall’Organizzazione mondiale della sanità, indipendentemente dalle zone a traffico limitato, che avrebbero dovuto in questo senso risultare dirimenti.

Il traffico e il biossido di azoto a Roma

Il traffico, quello organico e quello turistico, è tacciato come il responsabile principale della situazione in cui verte Roma con le sue strade antiche e strette, eternamente congestionate da troppi veicoli. Questi ultimi, a loro volta, scelti a malincuore da abitanti e lavoratori come unica speranza per muoversi senza perdere un’intera giornata affidandosi ai mezzi pubblici. Chi invece sui mezzi è costretto a starci sono proprio gli studenti, che oltre a respirare lo smog del viaggio a volte sono “in pericolo” anche in scuole e università.



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Studenti in pericolo: respirare lo smog in centro

A ribadirlo, in una recente intervista sul Corriere della Sera, la preside dell’Istituto Leonardo da Vinci (zona Cavour) e una maestra dell’Istituto Maria Montessori (zona Montesacro); lontani in linea d’aria ma accomunati dalla stessa problematica: studenti spesso assenti e sempre più ammalati. Il legame tra smog e indebolimento del fisico non è una novità nel dibattito scientifico: respirare aria inquinata ci rende più proni ad ammalarci, specie di influenza e virus legati all’apparato respiratorio. Andare a scuola in centro significa spesso e volentieri trascorrere l’intero anno scolastico in compagnia di eterni lavori di manutenzione e restauro delle zone adiacenti l’istituto. Tendenza in forte aumento dal 2023, quando sono iniziati i cantieri per il Giubileo 2025 in centro e che altro non fa che aumentare il traffico, già esasperante.

Tutto per i turisti, ma i residenti?

Obiettivo? Rendere la città più pratica per i turisti, danneggiando fortemente la qualità della vita e la salute dei residenti. Gli stessi turisti che intasano la città con autobus a due piani, vetture con conducente, noleggi in sharing bloccati nel solito traffico eterno. Anche nella zona universitaria la situazione non migliora, l’area intorno al cimitero del Verano risulta la più inquinata della città dal report “Cittadini per l’Aria”, con una tasso di mortalità di 199 persone su 100 mila abitanti l’anno. Proprio lì si raccoglie la città universitaria de “La Sapienza”, con migliaia di studenti che respirano la peggiore aria di Roma in assoluto. Molti anche pendolari, che magari arrivano da zone molto più sane e invece sono obbligati a “peggiorare” la loro salute per studiare.

Le sole “giornate green” non bastano per tamponare gli effetti gravi del biossido di azoto e delle polveri sottili, e lo dice chiaramente il bilancio che arriva dagli ospedali pediatrici della Capitale; dove aumentano da anni bronchioliti, attacchi di asma, polmoniti e allergie sospette su bambini sempre più piccoli e indeboliti.

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