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Siccità: 20% di acqua in meno nel mondo, ma l’Italia investe poco

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Siccità: 20% di acqua in meno nel mondo, ma l’Italia investe poco

Anche nell’estate 2024 in Italia si è delineata, specie al Centro e al Sud, una situazione di siccità e carenza d’acqua. Tanti paesi e cittadine hanno razionato le scorte o chiesto aiuto a zone limitrofe per garantire a tutti la dose di acqua necessaria.

L’allarme blu per carenza di acqua

In generale nel mondo si parla già da anni di “allarme blu”. Il consumo di acqua è aumentato con la crescita della popolazione ma, allo stesso tempo, è diminuita la disponibilità idrica già del 20% rispetto al secolo scorso. Gli scienziati concordano, inoltre, nel dire che è solo l’inizio di un trend che continuerà a peggiorare e accelerare. A non riuscire a pareggiare quest’accelerata c’è invece l’ammodernamento di strutture e impianti idrici, che a livello europeo restano inadeguati e sui quali i singoli Stati membri non stanno investendo a sufficienza. Lo ha rimarcato anche l’AD di Acea, Fabrizio Palermo, durante un incontro sulla transizione energetica a Rimini, ricordando la necessità di recuperare il gap prima che sia troppo tardi.

Investimenti italiani: quanto “perde” il nostro paese?

In Italia, ha ricordato anche Palermo, il “sottoinvestimento” è da anni un problema e le infrastrutture idriche sono ormai vecchie, perché si è sempre rinunciato ad un update facendo conto sul fatto che l’acqua sarebbe sempre stata presente. Ad oggi ci ritroviamo con una media di “perdite idriche” del 41%, da confrontare con una media europea decisamente più bassa (26%). Le sostituzioni procedono a 3,5 metri di tubi per chilometro, a questo ritmo ci vorrebbero 250 anni per completare il lavoro sull’intera rete italiana.



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Intelligenza artificiale: senza acqua si resta indietro

Ma l’agricoltura e l’industria italiana possono attendere tanto? L’AD di Acea ha ricordato che l’acqua da sola influenza il 20% del PIL e ne alimenta un ulteriore 20% indirettamente. Anche il settore dell’AI (intelligenza artificiale), sul quale l’Italia desidera puntare, ha un motore indispensabile proprio nell’acqua. L’esempio, infatti, è stato: per 20 domande su ChatGPT si consuma mezzo litro di acqua. Globalmente l’uso sempre più massivo porterà un aumento del consumo di acqua di 4 miliardi di metri cubi, in sostanza quattro volte ciò che utilizza la Danimarca.

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