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Lo smog minaccia i pazienti con malattie cardiache

Lo smog minaccia i pazienti con malattie cardiache

I pazienti con malattie cardiache, in particolare con insufficienza cardiaca, sono più vulnerabili agli effetti nocivi dell’inquinamento atmosferico. È quanto emerge da uno studio presentato alla conferenza Scientific Sessions 2024 dell’American Heart Association, condotto dai ricercatori dell’Intermountain Health di Salt Lake City. Lo studio ha rilevato un incremento significativo di due marcatori infiammatori — CCL27 e IL-18 — nei pazienti con insufficienza cardiaca esposti a livelli elevati di inquinamento.

Biomarcatori e inquinamento: una connessione critica

La ricerca ha evidenziato che i livelli di questi biomarcatori non subiscono variazioni nei soggetti sani, sottolineando la maggiore difficoltà dei pazienti con malattie cardiache ad adattarsi agli stress ambientali. “Questi risultati dimostrano che i pazienti con insufficienza cardiaca non sono in grado di rispondere ai cambiamenti nell’ambiente come le persone sane”, ha spiegato Benjamin Horne, ricercatore principale dello studio.



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Lo studio: metodo e collaborazione internazionale

La ricerca è stata condotta su campioni di sangue prelevati da 79 pazienti, 44 con insufficienza cardiaca e 35 senza problemi cardiaci. I campioni sono stati raccolti in giorni con bassi livelli di particolato atmosferico PM2.5 (inferiori a 7 µg/m³) e in giornate con livelli più alti (oltre 20 µg/m³). Le variazioni dell’inquinamento sono state attribuite a eventi come incendi boschivi estivi e inversioni termiche invernali, che intrappolano l’inquinamento vicino al suolo.

I ricercatori hanno collaborato con la Stanford University e la Harvard School of Public Health, utilizzando il registro INSPIRE, una banca dati che raccoglie campioni biologici e informazioni mediche da pazienti e individui sani. Sono state analizzate 115 proteine associate all’infiammazione, permettendo di individuare specifiche risposte biologiche legate alla qualità dell’aria.

Implicazioni per la salute pubblica

I risultati suggeriscono che l’inquinamento atmosferico rappresenta un rischio significativo per chi soffre di insufficienza cardiaca, aumentando il carico infiammatorio e peggiorando le condizioni di salute. Questo studio pone le basi per ulteriori ricerche sui meccanismi di risposta all’infiammazione nei pazienti cardiopatici e sottolinea l’importanza di politiche volte a ridurre l’inquinamento.

“Comprendere questi meccanismi è cruciale per sviluppare strategie di prevenzione e protezione per i pazienti più vulnerabili”, ha concluso il dottor Horne, auspicando un impegno maggiore nella lotta all’inquinamento atmosferico.

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