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Riduce la vita di quasi due anni: lo smog è peggio di fumo e alcol

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Riduce la vita di quasi due anni: lo smog è peggio di fumo e alcol

Lo smog è la più grande minaccia ad una vita sana e longeva, colpevole di ridurre la vita media di quasi due anni a livello globale. È quanto rivela un recente studio dell’Energy Policy Institute dell’Università di Chicago (EPIC), pubblicato nel rapporto Air Quality Life Index (AQLI) 2024. Gli effetti delle polveri sottili (PM2.5) sull’aspettativa di vita superano quelli del fumo, dell’alcol e persino dell’AIDS, colpendo in modo sproporzionato le regioni più inquinate del mondo.

L’inquinamento atmosferico: un killer peggiore del fumo e dell’alcol

Secondo lo studio, gli effetti dell’inquinamento atmosferico e dello smog sulla speranza di vita superano quelli del fumo, del consumo eccessivo di alcol e dell’AIDS. Le polveri sottili (PM2.5) presenti nell’aria che respiriamo si rivelano essere particolarmente pericolose, riducendo l’aspettativa di vita di 1,9 anni per ogni persona in media a livello globale. Se i livelli di PM2.5 venissero ridotti rispettando le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si potrebbero aggiungere complessivamente 14,9 miliardi di anni di vita nel mondo.

Progressi e sfide nella lotta all’inquinamento

Sebbene alcuni paesi abbiano registrato notevoli progressi, come Cina, Stati Uniti ed Europa, la lotta contro l’inquinamento atmosferico resta una sfida globale. In Cina, ad esempio, l’inquinamento è diminuito del 41% dal 2014, grazie a politiche stringenti che hanno migliorato la qualità dell’aria, portando a un aumento della speranza di vita di due anni per i suoi cittadini.

Negli Stati Uniti e in Europa, decenni di rigorose misure di controllo dell’inquinamento hanno portato a una riduzione rispettivamente del 67,2% e del 30,2% dei livelli di inquinamento, estendendo la vita media rispettivamente di 1,5 anni e di 5,6 mesi. Tuttavia, anche in queste aree, i rischi per la salute persistono.



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Asia del Sud e Sud-Est: un quadro contrastante

Nel 2022, l’Asia meridionale e sudorientale hanno registrato un calo del 4% dei livelli di PM2.5 rispetto al decennio precedente. Tuttavia, la regione rimane la più inquinata al mondo, responsabile del 45% degli anni di vita persi a causa dell’inquinamento. Paesi come Bangladesh, India, Nepal e Pakistan figurano tra i più inquinati al mondo, con conseguenze devastanti sulla salute pubblica.

Africa e Medio Oriente: nuove zone critiche

In Africa centrale e occidentale, l’inquinamento atmosferico è rimasto invariato nel 2022, con livelli di PM2.5 ben al di sopra delle linee guida dell’OMS. Questo ha ridotto la speranza di vita media di 1,7 anni nella regione. Nonostante questi dati allarmanti, alcuni paesi stanno adottando misure per affrontare il problema. Nigeria e Ruanda, ad esempio, hanno recentemente introdotto regolamentazioni per la qualità dell’aria.

Nel Medio Oriente e Nord Africa, l’inquinamento atmosferico sta emergendo come una nuova minaccia alla salute pubblica. Il Qatar si distingue come il paese più inquinato della regione, con livelli di PM2.5 pari a 7,8 volte le linee guida dell’OMS, seguito dall’Iraq.

America Latina: un peggioramento preoccupante

L’inquinamento atmosferico in America Latina ha registrato un peggioramento significativo, con un aumento medio delle concentrazioni di PM2.5 del 4,8% dal 2021. La Bolivia è il paese più inquinato della regione, con un livello medio di polveri sottili sei volte superiore rispetto alle linee guida dell’OMS. Anche il Guatemala affronta sfide significative, con una riduzione della speranza di vita di 2,1 anni a causa dell’inquinamento.

Nonostante ciò, alcune città latinoamericane, come Bogotá, Città del Messico e Quito, stanno implementando misure per combattere l’inquinamento, come restrizioni alla circolazione dei veicoli basate sul numero di targa e miglioramenti nel trasporto pubblico.

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