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Lo smog causato dai satelliti, un problema ignorato

Lo smog causato dai satelliti, un problema ignorato

I satelliti che bruciano nell’atmosfera terrestre potrebbero diventare un grave problema ambientale nei prossimi dieci anni. Tuttavia, questo tipo di inquinamento non è regolato né dai trattati internazionali né dalle leggi ambientali. Alcuni scienziati propongono di includere le sostanze prodotte dai satelliti disintegrati nel Protocollo di Montreal del 1987, che vieta le sostanze che danneggiano lo strato di ozono.

Più satelliti, più detriti

Fino a pochi anni fa, i satelliti che bruciavano nell’atmosfera erano pochi rispetto alle migliaia di tonnellate di meteoriti che cadono ogni anno sulla Terra. Ma l’arrivo delle megacostellazioni — gruppi di centinaia o migliaia di satelliti — ha fatto aumentare la quantità di detriti spaziali creati dall’uomo.

Nel 2023, circa 200 tonnellate di satelliti dismessi si sono disintegrate nell’atmosfera terrestre. Gli esperti stimano che, entro il 2033, questa cifra possa raggiungere le 3.600 tonnellate all’anno.



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L’ossido di alluminio: un pericolo nascosto

Uno dei materiali più preoccupanti tra quelli prodotti dai satelliti bruciati è l’ossido di alluminio, o allumina. Questo composto forma una polvere bianca che riflette la luce solare, riducendo la quantità di energia che la Terra assorbe. Questo effetto può sembrare utile per rallentare il riscaldamento globale, ma gli scienziati avvertono che potrebbe avere conseguenze imprevedibili sul clima.

Danni allo strato di ozono

L’allumina, però, non si limita a riflettere la luce solare. Può anche danneggiare lo strato di ozono, che protegge la Terra dalle radiazioni UV nocive. Negli anni ’80, lo strato di ozono si stava assottigliando, creando un enorme buco sopra l’Antartide. Il Protocollo di Montreal ha vietato le sostanze chimiche responsabili di questo problema, e lo strato di ozono ha iniziato a riprendersi. Tuttavia, l’aumento di allumina nell’atmosfera potrebbe rallentare o addirittura invertire questo recupero.

Mancanza di regolamentazione

Attualmente, nessun trattato internazionale regola l’inquinamento causato dai satelliti che si disintegrano nell’atmosfera. Alcuni esperti suggeriscono di aggiornare il Protocollo di Montreal per includere l’ossido di alluminio e altre sostanze prodotte dai satelliti. Altri ritengono che l’industria spaziale dovrebbe trovare da sola delle soluzioni, perché le nuove leggi internazionali potrebbero richiedere troppo tempo.

Il tempo stringe

Gli scienziati avvertono che il mondo potrebbe non avere molto tempo per affrontare questo problema. Le particelle create dai satelliti che bruciano nell’atmosfera possono impiegare decenni, o addirittura secoli, per ricadere sulla Terra. Se non si agisce rapidamente, gli effetti globali potrebbero manifestarsi già nei prossimi dieci anni, avvertono.

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