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Spreco alimentare, come e quanto incide il cambiamento climatico

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Spreco alimentare, come e quanto incide il cambiamento climatico

Nel percorso dal campo alla tavola quasi un prodotto alimentare su tre (31%) finisce nella spazzatura. Lo ha denunciarlo la Coldiretti, sulla base di dati Unep, in occasione della Giornata internazionale contro lo spreco alimentare- A sprecare il cibo non solo solo le famiglie. A pesare sul conto finale ci sono anche le perdite legate alla ristorazione e alle catene di approvvigionamento delle filiere.

Temperature estreme e siccità complicano conservazione, lavorazione, trasporto e vendita degli alimenti

A pesare sugli sprechi è peraltro anche il cambiamento climatico. “Le temperature stagionali più elevate, associate a caldo estremo e siccità, rendono più difficile la conservazione, la lavorazione, il trasporto e la vendita degli alimenti in modo sicuro, portando alla perdita di volumi significativi di cibo”. Lo evidenzia la Unep, ovvero il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente.

Spreco alimentare: dal dal campo alla tavola quasi un prodotto alimentare su tre (31%) finisce nella spazzatura

Un fenomeno, quello dello spreco alimentare “inaccettabile” per Coldiretti che determina effetti negativi sul piano economico ed anche ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. “Si stima, infatti, che le emissioni associate al problema rappresentino l’8-10% del totale dei gas serra. Ma lo spreco è insostenibile – rileva Coldiretti – soprattutto dal punto di vista etico. Il cibo che viene gettato ogni anno sarebbe, infatti, più che sufficiente a soddisfare il fabbisogno alimentare delle 735 milioni di persone che soffrono la fame nel mondo”.

L’analisi della Coldiretti ed i consigli ai consumatori per ridurre gli sprechi alimentari

Coldiretti ha elaborato alcuni consigli per aiutare i consumatori a ridurre gli sprechi. Il primo è quello di leggere attentamente la scadenza sulle etichette. Occorre poi verificare quotidianamente il frigorifero dove i cibi vanno correttamente posizionati, effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, privilegiare confezioni adeguate, scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione, preferire la spesa a chilometri zero che garantisce una maggiore freschezza e durata, riscoprire le ricette degli avanzi, fino alla doggy bag, che consente di portare a casa quello che non si consuma al ristorante.



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L’appello al G7 Agricoltura per filiere più eque ed efficienti

Ma la lotta allo spreco passa anche dalla costruzione di filiere più eque ed efficienti. Al G7 le organizzazioni agricole mondiali, con Coldiretti come capofila hanno presentato un documento ai Governi. Un appello ad investire di più nello sviluppo di sistemi alimentari locali sostenibili, resilienti, competitivi e produttivi, in grado di valorizzare il lavoro degli agricoltori, generando valore per tutti gli attori, dai produttori ai consumatori.

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