Green Deal europeo, stop all’iniziativa sulla resilienza idrica
La decisione della Commissione di “mettere in pausa” l’iniziativa per la resilienza idrica, annunciata lo scorso settembre dalla Presidente von der Leyen come priorità per il 2024 nel contesto del Green Deal europeo, si inserisce in un contesto di crescenti proteste riguardo a normative e proposte volte a salvaguardare il nostro futuro in un mondo sempre più colpito dal riscaldamento globale e dall’incremento degli eventi climatici estremi. L’estate del 2023 è stata la più calda mai registrata a livello globale, e questa tendenza proseguirà come confermato dalla comunità scientifica.
Claire Baffert, responsabile senior delle politiche idriche presso l’Ufficio per le politiche europee del WWF, ha commentato: “Sono sconvolta dalla decisione irresponsabile della Commissione von der Leyen di interrompere l’iniziativa sulla resilienza idrica, mentre intense inondazioni e siccità stanno già colpendo parti d’Europa con costi immensi per le comunità, gli agricoltori, la sicurezza alimentare e l’ambiente. Questa scelta – ha detto – non ha alcun senso e sembra motivata solo da vantaggi politici in vista delle elezioni. Esorto la Commissione europea a ripristinare la resilienza idrica come punto prioritario nell’agenda politica”.
Sergiy Moroz, responsabile delle politiche per l’acqua e la biodiversità presso l’Ufficio europeo dell’ambiente, ha aggiunto: “Migliorare la resilienza idrica dell’Europa attraverso ecosistemi sani di acqua dolce è cruciale per garantire l’approvvigionamento idrico per le colture e il bestiame, nonché per assicurare un’adeguata fornitura di acqua potabile nel lungo termine. È difficile comprendere perché la Commissione europea stia mettendo a rischio una questione così fondamentale come la resilienza idrica in un momento di emergenza climatica”.
Chris Baker, direttore di Wetlands International Europe, ha sottolineato: “Il pubblico europeo è il principale perdente di questa decisione. Ciò ci renderà più vulnerabili alle crescenti minacce di siccità, inondazioni e incendi in un contesto di rapido cambiamento climatico. La maggior parte degli attori governativi, del settore privato e della società civile concorda sull’urgente necessità di azioni europee per ridurre i rischi legati all’acqua e per garantire la nostra sicurezza, specialmente attraverso la protezione e il recupero delle zone umide, preziose risorse idriche naturali. Questa è una priorità sensata per tutti”.
Andras Krolopp, responsabile delle politiche sulla biodiversità in Europa presso The Nature Conservancy, ha avvertito: “Una mossa così inaspettata non solo compromette l’intero Green Deal, ma mette anche a repentaglio la resilienza idrica europea. Dobbiamo considerare le ripercussioni globali, poiché la comunità internazionale riconosce l’importanza della resilienza nel mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Se l’UE non fa della resilienza idrica una priorità, rischia di minare la propria credibilità nei negoziati e nei forum globali, riducendo la capacità di affrontare le urgenti sfide ambientali”.
Living Rivers Europe, una coalizione di sei ONG, sta promuovendo l’adozione di una nuova legge europea sulla resilienza climatica e idrica che ponga enfasi sul ripristino e la protezione degli ecosistemi d’acqua dolce. Questo includerebbe la creazione di una rete di riserve idriche naturali per proteggere le risorse idriche critiche e i relativi bacini idrografici in aree ad elevato stress idrico, nonché l’allocazione di finanziamenti adeguati per la tutela e il restauro dei paesaggi naturali “spugna”, insieme alla definizione di obiettivi di risparmio idrico.
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