Studio, riciclo carta e cartone: Italia più virtuosa d’Europa grazie a cittadini e norme
Un miliardo di materiale in più fino al 2030 aumentando il riciclo di carta e cartone. Lo stima una ricerca condotta da DS Smith, azienda attiva in soluzioni di packaging innovative e sostenibili quotata nel listino Ftse100. Secondo l’indagine un aumento dei tassi di riciclo del packaging in carta e cartone nell’Unione Europea, anche solo del 9%, potrebbe aggiungere 5 milioni di tonnellate di materiale per un controvalore fino a 1 miliardo di euro ai flussi di riciclo entro il 2030. La vera notizia però è che l’Italia nel riciclo di carta e cartone va più forte degli altri stati membri.
Italia modello virtuoso ed in controtendenza con standard UE
L’Italia è in controtendenza, con un tasso di riciclo di crescita media dello 0,4% annuo e proiettato a raggiungere il 90% entro il 2030, svettando tra tutti i Paesi analizzati nella ricerca. Rimane tuttavia del lavoro da svolgere, con una proiezione di 3,9 milioni di tonnellate di materiale non riciclato, pari a un valore di 720 milioni di euro da qui al 2030. In generale, i tassi e la domanda di riciclo differiscono tra le nazioni europee, con la Germania che produce tanto materiale di imballaggio in carta e cartone quanto i 24 Paesi che producono meno rifiuti messi insieme. Questo Paese ha comunque un tasso di riciclo superiore alla media, pari all’84%, migliore di altri grandi produttori come Francia (82%), Regno Unito (74%) e Spagna (72%).
Nel contesto della ricerca condotta, l’Italia si dimostra particolarmente virtuosa con un tasso di riciclo che parte da una proiezione superiore all’80% nel 2023, a fronte di quasi 5 milioni di tonnellate prodotte, e una proiezione tendenziale che ci dovrebbe vedere raggiungere il 90% nel 2030, ottenendo il migliore risultato tra i Paesi che hanno partecipato al sondaggio. Questo risultato testimonia l’efficacia delle normative e la sensibilità dei cittadini verso i temi della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare. Per DS Smith questo è uno stimolo ad invitare legislatori, industria e cittadini a fare ancora di più per ridurre al minimo le quantità di carta e cartone che rimarranno non riciclati, nel 2030”, aggiunge Paolo Marini, Managing Director di DS Smith Packaging Italia.
Europa in ritardo:: negli ultimi cinque anni contrazione dell’81%
In Europa, invece. i tassi di riciclo di carta e cartone sono in contrazione da cinque anni a questa parte, con una media Ue dell’81% nel 2022. Lo studio condotto da DS Smith dà indicazioni per aiutare a portare questa percentuale al 90%, dando un forte impulso all’economia circolare, con uno dei materiali più riciclati in Europa. Il piano d’azione tiene conto del fatto che la crescita dell’e-commerce contribuisce a un aumento dei consumi di packaging, con nuovi dati che stimano 39 milioni di tonnellate di carta e cartone utilizzate ogni anno dai Paesi dell’Ue entro il 2030.
La possibile svolta grazie alla Gen Z
Lo studio “Wasted Paper: A Pathway To Better Recycling’, rivela inoltre che i tassi di riciclo potrebbero essere maggiori fra le persone più giovani. Infatti, meno di due terzi (62%) degli europei fra i 18 e i 24 anni riciclano la maggior parte della carta e cartone che utilizzano, paragonati all’88% degli over 65. Questo dato potrebbe riflettere una mancanza di comprensione e fiducia nel riciclo, considerato che solo il 62% della Gen Z è convinto che i rifiuti che producono vengano smaltiti correttamente dalle organizzazioni preposte, paragonata al 72% degli over 65. A titolo di paragone, la percentuale di italiani fra 18 e 24 anni che ricicla almeno l’80% della carta e cartone che utilizza è di oltre il 66%, dei quali il 54,6% è convinto che i rifiuti siano smaltiti correttamente dalle autorità e il 31% non ha un’opinione in merito.
L’esigenza di nuovo norme a livello Ue e nazionale
Per accrescere i tassi di riciclo, DS Smith si appella ai legislatori europei e nazionali, e alle amministrazioni locali per lavorare di concerto all’implementazione delle seguenti quattro raccomandazioni: “Ove non sia già previsto, legiferare per rendere obbligatoria la differenziazione a livello domestico e nelle strade; introdurre sistemi di riciclo coerenti a livello nazionale; standardizzare le etichette con indicazioni di riciclo e accrescere le iniziative di educazione dei consumatori; creare un impianto legislativo chiaro con l’obiettivo di sostenere gli investimenti delle aziende nel riciclo”.
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