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Tappi che non si staccano, ora sono obbligatori in tutta Europa

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Tappi che non si staccano, ora sono obbligatori in tutta Europa

È scattato il 2 giugno l’obbligo in Europa di vendere contenitori per le bevande di plastica con il tappo progettato per rimanere ben saldo al contenitore per un lembo, il cosiddetto “tappo solidale”. Questo accorgimento previene la dispersione dei tappi nell’ambiente e dovrebbe invogliare i consumatori a riciclarli insieme alla bottiglia una volta terminato l’uso.

Direttiva sulla plastica monouso

La normativa sui tappi solidali è parte della direttiva sulla plastica monouso (Sup) del 2019. Bruxelles ha vietato, dal 2021, la vendita di prodotti in plastica monouso come piatti, posate, cannucce e cotton fioc. La direttiva prevede che da luglio di quest’anno entrino in vigore i requisiti di progettazione per tappi e coperchi dei contenitori per bevande in plastica monouso, per ridurre il loro impatto ambientale. La Commissione europea ha evidenziato che tappi e coperchi di plastica sono tra gli articoli più frequentemente trovati sulle spiagge dell’UE, risultando tra i primi cinque oggetti rilevati durante le operazioni di pulizia.



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L’impatto ambientale causato dai tappi di plastica

Stimare il danno ambientale causato dai tappi di plastica è complesso, ma in oltre trent’anni sono stati rinvenuti più di 20 milioni di tappi e coperchi di bottiglia durante le pulizie delle spiagge in tutto il mondo. I nuovi requisiti riguardano le bottiglie di plastica e gli “imballaggi compositi” come i cartoni del latte o del succo di frutta, ma non si applicano ai contenitori in vetro. Gli Stati membri dell’UE dovrebbero riciclare fino al 90% delle bottiglie di plastica monouso entro il 2029, con un obiettivo intermedio del 77% entro il 2025.

Procedura d’infrazione per l’Italia

Mentre la stretta entra in vigore in tutta Europa, il nostro Paese è sotto osservazione per l’attuazione della direttiva. A fine maggio, la Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia per non aver recepito “pienamente e correttamente” la direttiva e per aver violato gli obblighi previsti dalle norme sulla trasparenza del mercato unico. Bruxelles attende risposte entro fine luglio, altrimenti avanzerà sull’iter legale.

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