PM2.5 causano 4,5 milioni di morti all’anno
L’inquinamento atmosferico sta emergendo come un fattore di rischio significativo per lo sviluppo del cancro, soprattutto per quello al polmone. Questa osservazione è stata sottolineata dal presidente della Fondazione Aiom, Saverio Cinieri, e supportata da Paolo Vineis, esperto di Epidemiologia ambientale all’Imperial College di Londra. Vineis sottolinea che migliaia di casi di cancro in Italia ogni anno sono correlati all’inquinamento dell’aria. Ciò è evidenziato anche da dati mondiali che indicano una maggiore incidenza del gene Gfr, associato proprio al cancro polmonare, in aree con elevata esposizione a inquinanti atmosferici provenienti da fonti come automobili, riscaldamento domestico e fumi industriali.
I tumori causati dal PM2.5
Le polveri sottili PM2.5, dichiarate cancerogene dall’OMS, causano circa 4,5 milioni di morti all’anno nel mondo per varie malattie legate all’inquinamento atmosferico. L’Esposoma, una nuova area di ricerca, si concentra sugli effetti degli inquinanti ambientali sulle cellule umane. Tuttavia, ciò che preoccupa è la mancanza di comprensione degli effetti delle interazioni tra diversi inquinanti sul corpo umano.
Cosa sono le particelle PM2.5 e perché sono pericolose per la salute
Le PM2.5 sono particelle con diametro aerodinamico inferiore o uguale a 2,5 µm, le quali possono derivare da varie fonti di combustione come veicoli, impianti energetici, legna da riscaldamento, incendi boschivi e processi industriali. Queste particelle hanno una lunga permanenza in atmosfera e possono penetrare più a fondo nell’apparato respiratorio umano rispetto al particolato grossolano. Il PM2,5 può essere emesso direttamente dalle fonti (primario) o può formarsi attraverso reazioni chimiche con altre sostanze inquinanti (secondario), costituendo spesso la maggior parte del particolato secondario nel PM10. La normativa sull’Exchange of Information (EoI) prevede la raccolta e lo scambio di dati di concentrazione di PM2,5 per valutare la qualità dell’aria tra i Paesi membri dell’UE. Il Decreto Legislativo 155/2010 mira a consentire alle regioni e province autonome di valutare e gestire la qualità dell’aria. Sono stabiliti valori limite per il PM2,5 per proteggere la salute umana, con margini di tolleranza specificati per confronti annuali.
Non solo inquinamento: attenzione anche allo stile di vita
Oltre all’inquinamento, cattive abitudini come dieta scorretta, sedentarietà, fumo e consumo di alcol aumentano il rischio di tumori. Cinieri evidenzia che gli italiani soffrono di queste abitudini, con livelli di consumo di alcol più alti al nord e maggiore sedentarietà al sud. Anche il basso consumo di frutta e verdura, soprattutto al sud e nelle isole, nonostante la loro produzione abbondante, è un problema significativo.
Per prevenire i tumori, è consigliato adottare uno stile di vita sano, includendo una dieta mediterranea con consumo moderato di carne rossa e fritti, e un’attività fisica regolare. Questi principi dovrebbero essere ormai noti, ma purtroppo non vengono ancora applicati in modo adeguato dalla maggior parte delle persone.
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