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Il Consiglio Ambiente UE adotta la Direttiva Green Claims per le aziende

Green Claims Directive

Il Consiglio Ambiente UE adotta la Direttiva Green Claims per le aziende

I ministri dell’ambiente dell’Unione Europea hanno adottato la loro prima posizione formale sulla Direttiva Green Claims durante un incontro a Lussemburgo il 17 giugno 2024, . Tuttavia, le ONG ambientali hanno espresso preoccupazione per il fatto che il testo sia stato ‘annacquato’ rispetto alle aspettative iniziali.

Attività Green sotto osservazione

In un contesto in cui le aziende cercano di distinguersi dai concorrenti apparendo più green agli occhi dei consumatori, il numero di etichette di sostenibilità e promozioni sulla neutralità carbonica o le credenziali ambientali dei prodotti è aumentato esponenzialmente. Uno studio dell’UE ha rivelato che il 40% delle affermazioni ecologiche fatte dalle aziende erano “completamente infondate”, mentre il 53% erano “vaghe, fuorvianti o infondate”. Di conseguenza, a marzo 2023, la Commissione ha presentato una proposta di direttiva sulle affermazioni verdi. La proposta richiede che le affermazioni ambientali fatte dalle aziende siano basate su evidenze scientifiche riconosciute e monitorate dalle autorità nazionali. Tali affermazioni devono essere chiare e facili da comprendere, con riferimento specifico alle caratteristiche ambientali coperte, come la durabilità, la riciclabilità o l’impatto sulla biodiversità del prodotto. Tutte le affermazioni devono essere verificate da esperti indipendenti prima della pubblicazione.



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Protesta delle ONG: un compromesso al ribasso

Dopo che il Parlamento Europeo ha adottato le sue posizioni in prima lettura a marzo, il Consiglio Ambiente ha approvato la sua prima posizione formale, o approccio generale, sul fascicolo. Le ONG ambientali hanno espresso preoccupazione per l’approccio del Consiglio, ritenuto più debole rispetto a quello del Parlamento, in particolare riguardo all’uso dei crediti di compensazione per dichiarare la neutralità carbonica. Margaux Le Galllou, direttore del programma presso la Environmental Coalition on Standards (ECOS), ha dichiarato che la direttiva “deve garantire che le affermazioni siano collegate a riduzioni reali e misurabili delle emissioni […]. Le aziende non possono continuare a comprare crediti per assolversi dalle loro responsabilità sulle emissioni.”

Le ONG hanno anche sollevato preoccupazioni riguardo alla governance e all’applicazione delle norme. Blanca Morales, consulente senior per la sostenibilità presso BEUC, l’Organizzazione Europea dei Consumatori, ha affermato che “l’accordo consente alle aziende di fare affidamento sull’autovalutazione per un’ampia gamma di richieste, riducendo così i loro obblighi di divulgare prove a sostegno delle loro dichiarazioni”. Ha aggiunto che è “un peccato” che il testo del Consiglio abbia rimosso le sanzioni per le aziende.

Incertezze parlamentari: chi prenderà il timone?

I due relatori del testo per il Parlamento, Andrus Ansip (Renew, Estonia) e Cyrus Engerer (S&D, Malta), non sono stati rieletti nelle elezioni europee che si sono svolte dal 6 al 9 giugno. I loro sostituti non sono ancora stati nominati e le ONG sperano che il Parlamento nomini due deputati degli stessi gruppi politici per garantire un approccio coerente. Mentre il Consiglio Ambiente ha compiuto un passo avanti adottando la sua posizione sulla Direttiva Green Claims, restano preoccupazioni significative riguardo alla sua efficacia e all’implementazione delle misure proposte. Le ONG continueranno a vigilare affinché le affermazioni ambientali siano realmente trasparenti e basate su evidenze scientifiche solide.

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