Ultima Generazione a Roma per la giustizia climatica e sociale
Questa mattina quattordici persone aderenti alla campagna Fondo Riparazione di Ultima Generazione, hanno preso parte a una azione di disobbedienza civile nonviolenta davanti al Ministero della Giustizia. In particolare, due persone hanno spruzzato carbone vegetale nero con un estintore contro la parete del Ministero della Giustizia mentre altre hanno appeso manifesti. I manifesti contenevano l’articolo 9 della Costituzione che cita “La Repubblica [… ] tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni” e i seguenti fatti del 2023: 378 eventi meteorologici estremi, 12,000 persone hanno perso la casa, 13 miliardi di danni e 456 milioni di tonnellate di C02 emesse da Eni. Vogliamo giustizia! Primo ottobre in Piazza del Popolo.
“Indifferenza verso le richieste della popolazione”
“Le carenze nella gestione delle questioni fondamentali di giustizia sociale, legalità e diritti umani sono diventate sempre più evidenti, mettendo a rischio la fiducia dei cittadini nelle istituzioni che dovrebbero proteggerli. Le violenze ingiustificate – spiegano gli attivisti – come quella subite da diversi movimenti di piazza, e la censura rappresentano solo la punta dell’iceberg di una crisi profonda che affligge il nostro sistema giudiziario. Le risposte del Ministero della Giustizia sono state insufficienti e spesso caratterizzate da un’indifferenza preoccupante verso le richieste di giustizia e trasparenza da parte della popolazione”.
Ultima Generazione: “Questo Governo non ci rappresenta”
Poi, mettono l’accento sulla gestione della crisi climatica. “Questa classe politica si sta dimostrando incapace di affrontare le sfide che la Storia sta loro ponendo con l’urgenza della crisi climatica. Non è rappresentativa della popolazione italiana, che, ricordiamo, in un recente sondaggio Ipsos si è dichiarata preoccupata per la crisi climatica al 78,8%. La resistenza nonviolenta è un’alternativa all’apatia politica. È una storica e potente forma di partecipazione politica che crea una crepa nella quotidianità, aprendo così uno spazio di confronto e opportunità di cambiamento”.
Il primo ottobre mobilitazione in Piazza del Popolo
Ultima Generazione rende nota anche la data del primo ottobre in Piazza del Popolo, quando partirà “un periodo di mobilitazione senza fine e senza precedenti“.
Le richieste di Ultima Generazione
“Abbiamo bisogno di un piano di adattamento che sia in linea con la reale emergenza che sta affrontando il nostro paese. La nostra richiesta è di un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato. I soldi dovranno essere ottenuti attraverso l’eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari. Per questo – concludono gli attivisti – continueremo a scendere in strada, a fare azioni di disobbedienza civile nonviolenta, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni”.
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