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Verde Urbano, pessima gestione e violazioni. Lipu scrive ad Anci

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Verde Urbano, pessima gestione e violazioni. Lipu scrive ad Anci

La gestione dei Verde urbano dei Comuni fa storcere il naso ala Lipu che contesta gestione e violazione e chiede che i Comuni cambino strada.

Con una lettera a firma del presidente Alessandro Polinori, la Lipu chiede ad Anci (Associazione nazionale comuni italiani) di intervenire sui Comuni per sollecitare un cambio di strada in tema di gestione del verde urbano, ad oggi condotta in gran parte in violazione delle norme e in modo gravemente improprio, con danni alla biodiversità e in special modo alla riproduzione degli uccelli.

“A gennaio 2022 – dichiara Alessandro Polinori, presidente della Lipu-BirdLife Italia – avevamo già scritto al presidente Decaro, segnalando il problema e chiedendo l’impegno di Anci a promuovere una gestione corretta del verde urbano. Ai segnali di interesse giunti non sono tuttavia seguite, in molti casi, azioni concrete e comunque efficaci, ed anzi la sensazione è che la gestione del verde urbano vada peggiorando, con continui interventi errati nei modi e nei tempi”.

Verde pubblico e violazioni

Nella lettera il presidente della Lipu ricorda che la normativa, ossia la legge 157 del 1992 e, inoltre, il Decreto ministeriale sui criteri ambientali minimi del verde pubblico (Cam), tutelano la nidificazione degli uccelli, in particolare nel periodo riproduttivo. “Tra il 1° marzo e il 31 agosto è necessario evitare sfalci di vegetazione ripariale, abbattimenti e potature drastiche degli alberi e delle siepi. Ma anche negli altri periodi dell’anno occorrono interventi corretti e in linea con gli standard europei, che adesso sono pienamente disponibili”.

I danni alla biodiversità

Polinori rincara dose. “Assistiamo invece ad interventi sommari sugli alberi e sulla vegetazione, con capitozzature e abbattimenti, spesso quando non necessari- E ancora sfalci in periodi vietati, anche frutto di monitoraggi della presenza dei nidi svolti da personale privo di preparazione ornitologica, che non riesce a individuarli. Spesso sono piccoli e nascosti nella vegetazione, oppure allestiti entro minute cavità. Parimenti, assistiamo a scelte urbanistiche discutibili, che non includono la biodiversità nella pianificazione e producono ulteriore consumo di suolo. Il danno alla biodiversità è ingente, così come lo è la limitazione dei servizi ecosistemici che gli alberi ci offrono, sotto forma di rimozione degli inquinanti dall’aria, miglioramento del microclima a protezione delle ondate di calore e altri benefici per la salute psico-fisica dei cittadini”.



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Appello ai Comuni: si cambi strada anche con sistema sanzionatorio

“È davvero tempo di cambiare strada – prosegue il presidente della Lipu – e attivare un percorso virtuoso che, migliorando la gestione del verde urbano, aumenti la qualità ambientale delle città e renda sempre più anacronistiche le modalità gestionali abituali. A questo è necessario aggiungere anche un adeguamento dell’apparato normativo, soprattutto in termini di sanzioni.

“Confidiamo – conclude il presidente Polinori – che questa volta Anci prenda la questione a cuore e si attivi. Peraltro la legge europea sul ripristino della natura, di recente approvazione, prevede obiettivi importantissimi e stringenti anche per gli ecosistemi urbani. Questi splendidi alleati che sono gli alberi meritano un trattamento diverso, per il loro ed il nostro bene”.

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