Visite mediche in calo a causa del cambiamento climatico

Le temperature estreme, sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico globale, riducono il numero di visite mediche per cure primarie, specialmente nei più anziani. Questo è quanto emerge da uno studio recentemente pubblicato dai ricercatori della Drexel University sull’American Journal of Preventive Medicine.

Pazienti più a rischio

I pazienti di età pari o superiore ai 65 anni e quelli con patologie croniche mostrano una maggiore associazione con l’aumento dei tassi di appuntamenti mancati. “Questi risultati dovrebbero spingere i team clinici e i loro responsabili a adattarsi per garantire l’accesso alle cure prima che il problema si aggravi”, ha dichiarato Nathalie S. May, MD, professoressa presso il Drexel University College of Medicine.

Metodologia dello studio

Il team di ricerca ha analizzato 1.048.575 appuntamenti di 91.580 pazienti adulti presso 13 cliniche ambulatoriali universitarie di Philadelphia, registrati da gennaio 2009 a dicembre 2019. Questi dati sono stati correlati con le temperature massime giornaliere e le precipitazioni fornite dalla National Oceanic and Atmospheric Administration, tenendo conto delle tendenze stagionali, degli attributi sociodemografici e dello stato di malattia cronica.

Telemedicina come soluzione

Durante la pandemia di Covid-19, la telemedicina è diventata essenziale per l’erogazione delle cure. “Con il peggioramento del cambiamento climatico, questo studio sostiene la promozione della telemedicina come opzione permanente per garantire che i pazienti ricevano le cure necessarie”, ha affermato Janet H. Fitzpatrick, MD, professore associato clinico del Drexel College of Medicine. Uno studio su pazienti dei centri sanitari federali qualificati ha dimostrato che la telemedicina riduce del 13% la probabilità di mancare agli appuntamenti.

L’impatto sulle persone con patologie croniche

“Le temperature estreme dovute al cambiamento climatico minacciano la salute di tutti i pazienti con patologie croniche”, ha dichiarato May. “Dobbiamo essere particolarmente attenti ai pazienti più vulnerabili che potrebbero non avere risorse sufficienti per affrontare periodi di caldo o freddo estremi. Studiando l’impatto del cambiamento climatico sull’uso delle cure primarie, speriamo di promuovere politiche che supportino la salute e l’equità, soprattutto nelle aree urbane”.