Il Wwf stronca il progetto del Ponte sullo Stretto
Il Wwf stronca il progetto del ponte sullo Stretto. L’associazione critica l’approvazione definitiva del piano di esecuzione e di investimento dell’infrastruttura che collegherà Calabria e Sicilia. Prima di avviare i lavori sono ancora necessarie autorizzazioni e verifiche di impatto ambientale. Un passaggio definitivo per arrivare all’approvazione del progetto esecutivo e quindi vedere l’apertura del cantiere.
Per il Wwf pesante impatto ambientale
“L’approvazione del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina – dichiara il WWF – è una fuga in avanti che ricade sulle spalle del Paese. Ad oggi il Governo ha immobilizzato sino al 2032 ingenti risorse. Questo senza avere stime credibili sull’entità dei costi finali dell’opera, sulla sua redditività dal punto di vista economico-finanziario, sulle pesantissime ricadute sull’ambiente e il territorio. Un’opera, quindi, dai costi elevatissimi e incerti ma ‘con impatti limitati sul sistema economico’, come ha avuto modo di rilevare la Corte dei Conti”.
Compatibilità ambientale
A proposito della compatibilità ambientale dell’opera, il progetto definitivo aggiornato, elaborato da Eurolink, dovrà rispondere, in una nuova procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, alle richieste di integrazione contenute nella verifica di ottemperanza, compiuta dalla Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale VIA e VAS che, nel suo parere n. 1185 del 15/3/2013 sul progetto definitivo del 2011, rilevò 27 prescrizioni, solo 6 delle quali risultavano ottemperate, 18 solo parzialmente ottemperate e 1 non ottemperata (2 non competevano al Ministero dell’Ambiente).
Il Ponte sullo Stretto costerà 11 miliardi di euro
Secondo il Wwf, “il Governo con la Manovra 2024 è dovuto intervenire a gamba tesa”. In particolare viene criticato l’investimento di 11,6 miliardi di euro, definito un “macigno”. In assenza di risorse nazionali adeguate, sui fondi per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) di Sicilia e Calabria sul Ponte sono stati dirottati 1,6 miliardi di euro destinati ad altri investimenti prioritari delle due Regioni. Inoltre, il “Governo – rileva ancora il WWF – si è anche riservato di andare alla ricerca nel tempo di ulteriori risorse e coperture per la realizzazione dell’opera”. Questo dimostra come non si abbia idea di quanto i costi potranno lievitare in futuro (si consideri anche che nel DEF 2023 il costo del ponte era stimato in 14,6 miliardi di euro, quasi un punto di PIL)”.
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