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Le zanzare ed il cambiamento climatico: perché abbiamo bisogno del “Mosquito Day”

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Le zanzare ed il cambiamento climatico: perché abbiamo bisogno del “Mosquito Day”

Cambiamento climatico e globalizzazione hanno accelerato la diffusione di nuove specie di zanzare.

Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le patologie trasmesse da vettori come la zanzara rappresentano il 17% di tutte le malattie infettive e causano oltre 700mila decessi l’anno. Se prendiamo in considerazione solo la malaria, essa ne causa 400mila. Per limitare la diffusione delle zanzare e individuare precocemente i casi di malattia, il Ministero della Salute emana periodicamente una serie di piani di sorveglianza alle malattie causate da virus trasmessi da vettori artropodi. 



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Il Mosquito Day celebra la scoperta del premio Nobel Robert Ross che scoprì il coinvolgimento della zanzara nella trasmissione della malaria

La Giornata mondiale della zanzara rappresenta quindi una preziosa occasione per rimarcare la necessità di adottare misure di prevenzione, affinché si possa ridurre la diffusione di questi insetti e ridurre il rischio di contrarre malattie da trasmesse. Anche ragionando sul connubio zanzare-cambiamento climatico.

Il Mosquito day si è celebra ieri, 20 agosto Una data non casuale. Si tratta, infatti del giorno in cui, nel 1897, l’ufficiale medico dell’esercito britannico e premio Nobel per la Medicina del 1902, Ronald Ross, scoprì il coinvolgimento della zanzara nel ciclo di trasmissione della malaria.

Il virologo Pregliasco: “Cambiamenti climatici aumentano i rischi”

“Questa Giornata rappresenta appuntamento più che mai importante. Ci ricorda un nemico serio, come la zanzara che uccide un milione di persone l’anno e provoca 700 milioni di infezioni. Un impegno comune difendersi. Al di là della doverosa azione delle amministrazioni, perché c’è anche una responsabilità di tutti nell’adottare comportamenti che non avvantaggino questi insetti, come non lasciare l’acqua stagnante nei nostri piccoli e grandi spazi esterni o, più, in generale, avere cura dell’ambiente a tutti i livelli”. Così il virologo dell’università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, in occasione del Mosquito Day.

“Questa giornata – ricorda Pregliasco – è stata istituita per non dimenticare la malaria, il cui parassita fu scoperto nella zanzara da Sir Ronald Ross proprio il 20 agosto, nel 1897”. Una malattia che, a livello mondiale, ancora preoccupa ma a cui si aggiungono oggi altre infezioni legate a vari tipi di zanzare. “Dengue, West Nile, Chikungunya, Zika. Sicuramente una situazione che rende evidente come i cambiamenti climatici abbiano fatto crescere i rischi anche nei nostri territori”.

Le malattie tropicali nelle nostre case

“Molte malattie trasmesse dalle zanzare un tempo considerate tropicali – continua Pregliasco – oggi sono nelle nostre case e non solo perché importate. Abbiamo anche casi autoctoni, in particolare per quanto riguarda il West Nile. Serve una forte azione di comunicazione, la messa a disposizione di repellenti e di miglioramento ambientale, che è l’elemento fondamentale. E poi ci sono i vaccini in alcuni casi e la loro possibilità di sviluppo. Le zanzare sono un nemico importante, un nemico carogna contro il quale tenere alta la guardia”, conclude .

Il prof. Lopalco: “Serve nuova politica di controllo delle zanzare come quando si eliminò la malaria”

Sul tema anche Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’università del Salento.

“Le zanzare oggi fanno più paura. Il cambiamento climatico e la globalizzazione hanno accelerato la diffusione di nuove specie e hanno aumentato la loro persistenza nell’ambiente. Questo rappresenta un terreno di diffusione di malattie che fino a qualche hanno fa era impensabile trovare alle nostre latitudini. Serve una nuova politica di controllo delle zanzare, come avvenne nel dopoguerra quando si eliminò la malaria. Oggi dobbiamo evitare che malattie come la dengue diventino endemiche nel bacino del Mediterraneo”.

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